26.04.2022 - Il numero di segnalazioni pervenute all’NCSC la scorsa settimana è stato il più basso da molto tempo a questa parte, circostanza che probabilmente è in gran parte dovuta alle assenze per le ferie di Pasqua. Tra i casi segnalati vi sono false fatture inviate a PMI. Per imbastire la truffa in modo più credibile, i malviventi setacciano sistematicamente anche i registri accessibili al pubblico.
Ogni giorno le PMI ricevono dozzine di fatture. Come hanno mostrato alcune segnalazioni della scorsa settimana, i truffatori contano sul fatto che in alcune imprese gli importi di poche centinaia di franchi passano inosservati e non vengono controllati con particolare attenzione. Essi speculano su questa negligenza e sfruttano sempre nuovi stratagemmi per ottenere denaro. Seguono degli esempi concreti.
Fatture falsificate dopo la registrazione di un marchio
Dopo che un’impresa ha notificato all’Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI) – l’ufficio svizzero dei brevetti – un nuovo marchio, un brevetto o una modifica, l’IPI esamina la domanda e in seguito pubblica la notifica su swissreg.ch, un registro accessibile al pubblico. Naturalmente, ciò richiede il pagamento di alcune tasse.
Operatori poco seri e truffatori setacciano automaticamente questo registro alla ricerca di nuove iscrizioni e utilizzano i dati ivi contenuti per fatturare alle imprese la registrazione. Il termine di pagamento è volutamente molto breve. La sistematicità di questo fenomeno è dimostrata, da un lato, dalle segnalazioni pervenute all’NCSC e, dall’altro, dal lungo elenco di operatori poco seri pubblicato sul sito dell’IPI.
Spesso, le parti scritte in piccolo di queste false fatture informano che si tratta semplicemente di un’offerta che si accetta soltanto pagando.
Fattura falsificata per finto software
Uno stratagemma simile è stato usato per fatturare un software inesistente. Il software indicato nella fattura si trova soltanto in un banner pubblicitario sul sito Internet di un rivenditore di articoli di cancelleria, probabilmente anch’egli di reputazione dubbia.
In molti casi queste fatture vengono inviate anche in formato cartaceo e il pagamento deve essere effettuato su conti con un IBAN spagnolo. Gli importi non sono eccessivamente elevati, per cui è ipotizzabile che vengano pagati senza ulteriori accertamenti. Annullare il pagamento sarebbe probabilmente molto difficoltoso e dispendioso. Anche la possibilità di ottenere il rimborso del denaro è minima.
- Verificate la plausibilità di tutte le fatture. Controllate in particolare gli IBAN o le sedi aziendali in Paesi che non hanno nulla a che fare con la presunta fattura.
- Verificate anche che i beni o i servizi fatturati siano effettivamente stati ordinati.
- In ogni caso leggete sempre anche le parti della fattura scritte in caratteri molto piccoli.
- Siate consapevoli di quali informazioni relative alla vostra azienda sono accessibili al pubblico. Molti truffatori sfruttano queste informazioni per lanciare attacchi mirati.
- Definite processi di ordinazione e di pagamento al fine di riconoscere questi tentativi di truffa.
- Formate regolarmente i vostri collaboratori.
- Non appena scoprite l’imbroglio contattate il vostro istituto finanziario, che potrebbe bloccare il pagamento.
- Potete trovare ulteriori informazioni sul sito:
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Ultima modifica 26.04.2022