04.10.2022 - La scorsa settimana il numero di segnalazioni pervenute all’NCSC è leggermente diminuito. I casi di truffa dell’investimento rientrano tra i reati che provocano i danni finanziari più ingenti. Di recente sono aumentati i casi di truffatori che si fingono consulenti alla clientela per «aiutare» la vittima a «investire» denaro tramite un software di accesso remoto. Consentendo l’accesso, le vittime si espongono a ulteriori rischi che vanno oltre la perdita finanziaria.
I truffatori ingannano le loro vittime fingendosi consulenti alla clientela
I casi di truffa dell’investimento rientrano tra i reati in cui si registrano le perdite più consistenti. Soprattutto in un periodo caratterizzato dal rincaro e da tassi d’interesse bassi, si assiste a un boom delle offerte di investimento di questo tipo. Con la prospettiva di un grande profitto, i truffatori sono disposti a impiegare molte risorse per raggirare le vittime, anche se sono consapevoli del fatto che molte persone sono diffidenti quando si tratta di bitcoin o di portafogli di criptovalute (anche «wallet di criptovalute» o «crypto wallet»).
In un caso segnalato la scorsa settimana all’NCSC, una persona è stata contattata addirittura da due «consulenti». Con il numero della carta di credito e un deposito iniziale di 200 euro, il primo aggressore ha aperto un conto su un portale di trading fittizio. Il secondo, un presunto broker, ha spiegato il funzionamento della piattaforma, per la quale la vittima ha dovuto scaricare il software Anydesk, con il quale ha dato al truffatore pieno accesso al computer. Con il suo aiuto, è stato creato un conto sulla borsa di criptovalute Kraken, necessario per le transazioni in criptovalute.
Ogni volta che la vittima voleva investire denaro e versare un importo sul conto di Kraken, il broker la chiamava, si connetteva da remoto al computer grazie al software installato e la aiutava a trasferire l’importo sulla presunta piattaforma di trading. In realtà l’aggressore versava il denaro sul proprio conto e truccava l’importo corrispondente sulla piattaforma di trading fasulla – ovviamente facendo sempre figurare un «profitto» aggiuntivo.
Grazie ai regolari contatti personali, la fiducia è aumentata sempre di più e la vittima ha finito per investire molto più denaro di quanto intendesse fare all’inizio. Così, ad ogni telefonata il presunto broker chiedeva con molta gentilezza ma anche con molta fermezza di effettuare ulteriori investimenti. Questa «consulenza personalizzata» permetteva al truffatore di capire quando la vittima era scettica e di mettere così in atto dei trucchi per persuaderla promettendo guadagni fittizi ancora più elevati.
Tutto è andato bene fino a quando il malcapitato non ha chiesto di ritirare il denaro. A quel punto, i truffatori hanno interrotto i contatti. Da allora non sono più stati raggiungibili e il denaro investito è purtroppo andato perso.
Inoltre, il software scaricato garantisce ai truffatori l’accesso completo al computer della vittima, perciò c’è il rischio che vengano commessi altri reati a sua insaputa (ad es. installazione di un malware bancario o furto di dati). In questo modo, la vittima viene esposta a ulteriori danni.
Raccomandazioni
- Non consentite a nessuno di accedere al vostro computer da remoto. Se è già successo, il vostro pc potrebbe essere infetto. Per prima cosa, disinstallate il programma di accesso remoto. Se sospettate la presenza di un malware, portate il computer da uno specialista per un controllo ed eventualmente una pulizia.
- Maggiore è il guadagno promesso, maggiore è il rischio.
- Sul sito dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) sono disponibili informazioni sui fornitori di servizi finanziari autorizzati in Svizzera:
https://www.finma.ch/it/finma-public/istituti-persone-e-prodotti-autorizzati/.
- Se un fornitore di servizi non è autorizzato, siate molto prudenti e verificate le recensioni in Internet. La FINMA tiene anche una lista di allerta non esaustiva all’URL
https://www.finma.ch/it/finma-public/lista-di-allerta/.
- Diffidate degli «avvocati» che sbucano dal nulla promettendo di recuperare il denaro in cambio del versamento di commissioni.
Numeri e statistiche attuali
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Ultima modifica 04.10.2022
