Settimana 8: trucchi per difendersi dalle e-mail di phishing sempre più ingannevoli

25.02.2025 - Il phishing rimane uno dei fenomeni più frequentemente segnalati all’UFCS e che continua a mietere molte vittime. I truffatori si fanno in quattro per rendere quanto più credibile al destinatario il loro messaggio, utilizzando una serie di trucchi per mettere a segno il colpo.

Il phishing e le sue derivazioni mirano fondamentalmente a ottenere informazioni personali (di solito password o dati della carta di credito) ingannando la vittima col fine ultimo di perpetrare ulteriori attività fraudolente. Per estorcere questi dati i truffatori creano siti web fittizi. Il contatto con la potenziale vittima avviene di solito tramite e-mail, ma sempre più spesso anche tramite SMS o telefono.
Di norma, quindi, ci sono due componenti che devono cointeragire: da un lato la presa di contatto (un messaggio di phishing) e dall’altro l’ottenimento dei dati (pagina di phishing su Internet).

Il trucco dei presunti rimborsi

Il trucco dei presunti rimborsi (ad esempio per tasse pagate in eccesso o fatture pagate due volte) ha lo scopo di adescare il destinatario dell’e-mail con la prospettiva di una ricompensa finanziaria. Un’ampia fetta della popolazione paga infatti somme in eccesso per le tasse o per la cassa malati. In determinate circostanze è previsto un rimborso, sicuramente ben accolto da molti. Il phishing dei rimborsi si fonda proprio su questo assunto.

Esempio di e-mail di rimborso fraudolenta a nome di una cassa malati
Esempio di e-mail di rimborso fraudolenta a nome di una cassa malati

Il trucco dei nomi di marchi più conosciuti

Una variante di phishing segnalata molto frequentemente all’UFCS vede l’utilizzo di marchi come Swiss Post, Swisscom, FFS o SwissPass. Queste aziende contano un’ampia base di clienti in Svizzera e godono di buona reputazione tra la popolazione. Ecco perché i nomi dei marchi più noti sono utili per i truffatori: inviando innumerevoli e-mail di spam raggiungono un vasto pubblico di potenziali vittime, sebbene i malfattori non sappiano se la persona in questione è effettivamente un cliente dell’azienda. L’invio in massa aumenta le probabilità che il messaggio pervenga a qualcuno che, ad esempio, sta effettivamente aspettando un pacco o il cui SwissPass è scaduto.

Esempi di pagine di phishing per Swisscom e SwissPass che imitano l’aspetto delle rispettive aziende
Esempi di pagine di phishing per Swisscom e SwissPass che imitano l’aspetto delle rispettive aziende

Il trucco dei mittenti fittizi e non

Purtroppo, l’indirizzo e-mail del mittente può essere facilmente falsificato, in modo che nel programma di posta elettronica del destinatario venga visualizzato un indirizzo del mittente apparentemente corretto. Molti programmi e app, soprattutto sugli smartphone, non visualizzano l’indirizzo del mittente, ma solo il cosiddetto nome visualizzato. In questi casi, sono necessarie alcune conoscenze specialistiche per analizzare le intestazioni delle e-mail e fare chiarezza sulla loro origine.

Tuttavia, esistono anche e-mail di phishing in cui l’indirizzo del mittente è corretto. Un esempio noto sono le e-mail di phishing a nome di «booking.com». Ma com’è possibile? Si può ipotizzare che l’account di un hotel sia stato violato in precedenza e che le e-mail possano ora essere inviate a nome di booking.com. L’UFCS ne aveva già parlato nella retrospettiva settimanale n. 10/2024.

I trucchi con i link di phishing

I truffatori approfittano spesso di siti web violati per mettere a segno i loro colpi. Il link di phishing (URL) di solito non ha nulla a che fare con la supposta azienda a nome della quale viene effettuato il tentativo di phishing.

A volte i malintenzionati registrano anche domini propri o approfittano di offerte gratuite di sottodomini. Tanto basta per il breve periodo di una campagna di phishing e può essere più affidabile di un nome casuale.
Anche solo l’aspetto del link può essere ingannevole. Il link fraudolento può essere riconoscibile su uno schermo ampio:

Il link di phishing è riconoscibile come tale
Il link di phishing è riconoscibile come tale

Sullo schermo più piccolo di uno smartphone invece l’indirizzo è troncato e solo parzialmente visibile: non è un caso che questa sia esattamente la parte che corrisponde al dominio originale della Posta Svizzera («posta.ch»):

URL di phishing troncato su un dispositivo con schermo piccolo (ad es. smartphone)
URL di phishing troncato su un dispositivo con schermo piccolo (ad es. smartphone)

Raccomandazioni

  • Prestate attenzione se vi viene chiesto di fornire dati personali in e-mail, messaggi di testo o telefonate. In caso di dubbio, visitate il sito web tramite il link ufficiale, non tramite il link contenuto nel messaggio, oppure chiamate l’assistenza dell’azienda;
  • Non inserite mai password, codici o dati della carta di credito su una pagina aperta tramite un link contenuto in un’e-mail o in un SMS;
  • Se avete inserito una password su una pagina di phishing, modificatela immediatamente per tutti i servizi in cui la utilizzate. Le password di posta elettronica sono particolarmente sensibili;
  • Notificate l’URL di phishing su www.antiphishing.ch. Se desiderate una risposta alla vostra segnalazione, utilizzate il formulario di notifica online dell’UFCS;
  • Se avete fornito i dati della carta di credito, contattate immediatamente l’emittente per farla bloccare;
  • Fate particolare attenzione ai link brevi. Verificate se siete davvero approdati sulla pagina corretta;
  • In caso di danni finanziari, l’UFCS raccomanda di sporgere denuncia alla polizia cantonale. Sul sito di Suisse ePolice potete cercare la centrale di polizia più vicina a voi e il relativo numero di telefono.

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Ultima modifica 25.02.2025

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