12.09.2023 - Da ormai quasi due anni, l’NCSC riceve segnalazioni di e-mail che sembrano provenire da varie autorità di polizia o addirittura dallo stesso NCSC. Nelle e-mail in questione ai destinatari viene intimato il pagamento di una sanzione per possesso di materiale pedopornografico.
Da ormai quasi due anni, l’NCSC riceve segnalazioni di e-mail che sembrano provenire da varie autorità di polizia o addirittura dallo stesso NCSC. Nelle e-mail in questione ai destinatari viene intimato il pagamento di una sanzione per possesso di materiale pedopornografico.
In un nuovo tipo di truffa segnalato all’NCSC la scorsa settimana, il destinatario non viene più accusato di aver consumato pedopornografia come nei casi passati, bensì di aver commesso evasione o frode fiscale. I truffatori fingono che sia stata la consigliera federale Karin Keller-Sutter, citata come direttrice dell’Ispettorato delle finanze, a firmare i documenti delle e-mail. Per conferire maggiore peso alle loro richieste, i truffatori aggiungono alle loro comunicazioni una lista dei reati commessi. Si tratterebbe, per fare qualche esempio, di infrazioni nell’ambito dell’imposta sulla sostanza, dell’imposta sugli utili immobiliari o dei contributi alle assicurazioni sociali. Probabilmente la scelta dei reati non viene lasciata al caso. L’obiettivo dei truffatori è di accrescere al massimo le possibilità che una delle accuse possa essere fondata. L’NCSC parte dal presupposto che le precedenti accuse di consumo di materiale pedopornografico, nonostante di primo acchito possano scatenare nei destinatari un senso di shock e insicurezza, appaiano infondate dopo un esame più attento. Di conseguenza, è possibile che questi tentavi di truffa abbiano avuto sempre meno successo con il passare dei mesi. Possiamo quindi ipotizzare che i truffatori stiano sperimentando nuovi tipi di frode e che siano alla ricerca di temi che permettano loro di allargare la cerchia di potenziali vittime che reagiscono all’e-mail e cadono nella trappola.
Nel caso attuale, la vittima viene minacciata con cinque anni di detenzione e una sanzione fino a mezzo milione di euro. Sarebbe però possibile evitare quest’ultima pagando 7000 euro entro 48 ore. Come indirizzo di contatto per le modalità di pagamento viene indicato un indirizzo Gmail. Se non ci si è già accorti prima della truffa, è a questo punto che dovrebbero suonare i campanelli d’allarme.
Alcuni punti suggeriscono che i nuovi tentativi di frode siano ad opera degli stessi autori. Come per i tentativi precedenti, anche in questo caso le e-mail provengono principalmente da server di posta elettronica violati di università francesi. Un’altra prova consiste nel fatto che le prime e-mail apparse erano in francese. È probabile che gli autori delle e-mail, presumibilmente francofoni, tradurranno i messaggi ed estenderanno il loro raggio d’azione all’area germanofona quando saranno sicuri di aver trovato un tipo di frode particolarmente efficace.
Tali minacce sono prive di fondamento e sono da considerare «fake extortion». Per aumentare le possibilità che qualcuno reagisca ai messaggi, i truffatori inviano spesso molte minacce simili.
- Non lasciatevi intimidire e non reagite a minacce di questo tipo.
- Ricordatevi che i mittenti delle e-mail possono essere falsificati facilmente.
- Siate scettici se ricevete e-mail formulate in modo da risvegliare la vostra curiosità o che richiedono da voi un’azione minacciandovi con eventuali conseguenze (perdita di denaro, denuncia penale o procedura giudiziaria, blocco del conto o della carta, opportunità sfumata, sfortuna).
- Ignorate le finte e-mail minatorie e non fatevi intimidire.
- In caso di dubbi, rivolgetevi alla polizia cantonale.
- Segnalando il fatto all’NCSC contribuite a identificare tempestivamente le minacce di questo tipo e mettere in guardia gli altri.
Numeri e statistiche attuali
Segnalazioni della scorsa settimana per categoria:
Ultima modifica 12.09.2023