Settimana 17: Pianoforti regalati e false etichette dei pacchi: varianti della frode sui piccoli annunci

30.04.2024 - Da diversi anni gli svariati portali di piccoli annunci godono di una certa popolarità tra le persone che vogliono vendere e acquistare dei beni, che li rende però molto allettanti anche per i malintenzionati. Le frodi legate agli annunci sono infatti uno dei reati più comuni denunciati alla polizia.

I truffatori mostrano una certa creatività quando si tratta di frodi nascoste dietro piccoli annunci, che possono assumere quindi forme molto diverse. L’UFCS ha già riferito più volte di varianti che, oltre alla vendita, prevedono un ulteriore invio di denaro al venditore o a una società terza incaricata per esempio del relativo trasporto (Retrospettiva settimanale 2/2024 o Retrospettiva settimanale 8/2024). La maggior parte dei casi riguarda tuttora la variante classica, in cui il bene pubblicizzato non esiste ma la vittima deve pagare la merce in anticipo. Tuttavia, oggi molti acquirenti si mostrano più scettici e non versano più denaro così facilmente. I truffatori tentano quindi sempre nuovi stratagemmi per convincere le vittime a effettuare un pagamento anticipato, come dimostrano due esempi segnalati all’UFCS la scorsa settimana.

A pianoforte donato non si guarda... nell’impresa di spedizione

L’UFCS riceve ripetutamente segnalazioni di oggetti offerti in maniera apparentemente gratuita tramite piccoli annunci. Gli oggetti hanno in comune il fatto di essere di grande valore da un lato, ma ingombranti e difficili da trasportare dall’altro. Si tratta ad esempio di un pianoforte, un camper o articoli analoghi. I truffatori contattano direttamente le vittime secondo una logica aleatoria oppure offrono gli oggetti tramite piattaforme di piccoli annunci. I malintenzionati inventano le storie quanto più plausibili sull’oggetto da regalare. Ad esempio, che il marito fosse morto e che la vedova non trovasse più alcuna utilità nell’oggetto in questione. Per conferire alla storia un’aria di affidabilità vengono aggiunte anche delle foto. Ma se qualcosa è troppo bello per essere vero, molto probabilmente non lo è. Naturalmente, gli oggetti sono ingombranti e difficili da trasportare. Questa scelta è pensata appositamente perché l’articolo non possa essere semplicemente spedito per posta, ma si debba incaricare una ditta di trasporti specializzata per la spedizione. I truffatori dicono naturalmente di affidarsi a un’azienda locale specializzata e invitano la vittima a prendere in considerazione la suddetta società di trasporti. Non volendo contraddire il generoso offerente, i malcapitati spesso accettano l’offerta.

Per riuscire nel proprio intento i truffatori creano siti web falsi di imprese di trasporto. Se la vittima contatta la presunta impresa, cade in realtà direttamente nella trappola tesa dai truffatori, che organizzano il trasporto fittizio. Naturalmente, è necessario effettuare un pagamento anticipato. Non è raro che si verifichino problemi durante il trasporto o lo sdoganamento e che si debbano pagare tasse aggiuntive. Di solito questa situazione si protrae fino a quando la vittima non si rende conto che non esistono né l’oggetto offerto né la società di trasporto.

Foto dell’etichetta del pacco e delle conferme di spedizione manipolate

Per dimostrare che una spedizione è stata inviata e sta arrivando, molti truffatori inviano presunte conferme di spedizione dall’ufficio postale. Tuttavia, queste non costituiscono una prova dell’effettivo invio di un pacco e possono essere facilmente manipolate. A ben vedere, non ha nemmeno senso inviare al destinatario una conferma di spedizione per convincerlo a effettuare un pagamento anticipato. Una volta spedito, il pacco non può infatti più essere ritirato dal mittente. In altre parole, se il destinatario non paga, il mittente non può bloccare il pacco. Quindi, tanto vale aspettare effettuando il pagamento a consegna avvenuta.

Una variante segnalata più volte all’UFCS la scorsa settimana dimostra un metodo ancora più semplice. In questo caso, i truffatori hanno semplicemente attaccato un adesivo con i dati corretti dell’indirizzo del destinatario su un pacco, lo hanno fotografato e lo hanno inviato alla vittima come prova dell’avvenuta spedizione. Lo scopo è quello di spingere la vittima a pagare l’anticipo. Naturalmente, ciò non costituisce né una prova dell’esistenza dell’oggetto offerto né dell’avvenuta spedizione. Anche in questi casi il pacco non è mai stato recapitato. Le vittime sono state così lasciate a mani vuote.

Foto scattata dal truffatore al presunto pacco indirizzato alla vittima
Foto scattata dal truffatore al presunto pacco indirizzato alla vittima

Raccomandazioni

Le seguenti misure generali aiutano a riconoscere le frodi relative ai piccoli annunci:

  • Utilizzate il sistema di valutazione della piattaforma di piccoli annunci e leggete le valutazioni dei venditori. Tuttavia, è bene ricordare che le recensioni possono anche essere fasulle.
  • State all’erta se le offerte sono troppo convenienti.
  • Per importi maggiori, l’acquisto dovrebbe essere gestito da una società fiduciaria di vostra scelta.
  • Prediligete opzioni di pagamento/spedizione sicure (ad esempio, con rimborso).
  • Non ottemperate alla richiesta di presentare una copia del passaporto o della carta d’identità. Questo vale indipendentemente dal fatto che siate acquirenti o venditori.

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Ultima modifica 30.04.2024

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