28.09.2021 - Anche la scorsa settimana l’NCSC ha ricevuto numerose segnalazioni. Ha attirato l’attenzione un gioco a premi fraudolento inviato via WhatsApp per il presunto 50° anniversario di Coop. Nei tranelli mediante annunci che esigono un pagamento anche in caso di vendita, vengono profusi sforzi notevoli per indurre la vittima a fornire i dati della carta di credito.
Presunto concorso di Coop
La scorsa settimana l’NCSC ha ricevuto numerose segnalazioni di messaggi via WhatsApp relativi a un presunto concorso di Coop. Questo modus operandi è già stato osservato più volte in passato. Sono stati sfruttati nomi di imprese come Migros, Mediamarkt, Rolex e altri ancora. L’NCSC ha già riferito di questo tipo di truffa nella retrospettiva della settimana 22. Dopo aver risposto ad alcune domande molto semplici bisogna indovinare in quale pacco regalo si nasconde il buono. Naturalmente la vincita è garantita.
Tuttavia, per ricevere il regalo si deve prima inoltrare il link via WhatsApp a 20 contatti o 5 gruppi. In tal modo gli aggressori fanno sì che il messaggio fraudolento si diffonda in rete senza fare nulla.
Infine occorre registrarsi e indicare il proprio numero di cellulare. Spesso l’informazione secondo cui la registrazione del numero di telefono comporta costi settimanali di 10 franchi sfugge. In realtà quindi non si riceve un buono regalo, ma si stipula un abbonamento che viene addebitato alla fattura del cellulare.
- Siate scettici sui messaggi che annunciano presunte vincite.
- Siate particolarmente cauti quando sono richiesti i dati della carta di credito o il numero di telefono per accedere a offerte gratuite.
- Non inoltrate offerte di questo tipo.
- Se avete comunicato il numero di cellulare contattate il vostro operatore telefonico.
Tentativi di phishing tramite annunci
L’NCSC riceve spesso anche segnalazioni di tentate truffe sulle piattaforme di annunci. Nella settimana 17 abbiamo descritto il modus operandi secondo cui, ancor prima di pagare la merce ordinata, con un pretesto qualunque l’acquirente cerca di convincere il venditore a versare del denaro allo stesso acquirente o a presunte società terze. Spesso si tratta di improbabili spese di trasporto che il venditore deve pagare in anticipo. In una nuova variante i presunti acquirenti tentano di convincere i venditori a fornire i dati della carta di credito. Per rendere la storia più credibile, i truffatori si spingono fino al punto di creare siti Internet apparentemente ufficiali di servizi di spedizione. Nei casi segnalati, la vittima ha ricevuto un’e-mail con un link che rinvia a un sito Internet de La Posta fasullo dove può confermare il trasferimento e ottenere l’importo promesso. Il sito, apparentemente ufficiale, con il logo de La Posta e un indirizzo Internet simile all’originale, non contiene soltanto il nome fittizio del beneficiario, ma anche una descrizione e un’immagine dell’articolo in vendita. Questo significa che l’aggressore crea un sito personalizzato per ogni venditore! Naturalmente ciò serve unicamente a dissipare qualsiasi dubbio e a indurre la vittima a cliccare sul link.
Se si clicca su «Get Funds» si viene reindirizzati a un sito Internet dove si devono inserire i dati della carta di credito. L’intenzione dei truffatori è in un primo momento di rassicurare la vittima, in modo che successivamente inserisca i dati della carta di credito senza riflettere sul fatto che questi dati non sono necessari per ricevere denaro.
- Diffidate delle richieste di acquirenti. Insistete affinché l’acquirente si faccia carico delle spese di spedizione e trasporto. Indicatelo esplicitamente anche nell’annuncio.
- Utilizzate il sistema di valutazione della piattaforma di annunci e verificate le recensioni sugli acquirenti. Tenete presente che anche le recensioni possono essere false, soprattutto se alcune sono molto positive e altre molto negative.
Numeri e statistiche attuali
Segnalazioni della scorsa settimana per categoria:
Ultima modifica 27.09.2021