La settimana 26 in retrospettiva

06.07.2021 - Il numero di segnalazioni giunte all’NCSC la scorsa settimana non presenta particolari variazioni rispetto alle settimane precedenti. Un caso mostra bene come i truffatori riescono a ottenere i dati di accesso di portali immobiliari. In un secondo caso, i truffatori hanno agito in modo molto professionale comunicando un presunto versamento di 414 900 euro. La vittima può persino accedere a un conto fittizio e prelevare una piccola somma.

Casa in vendita: senza visita, ma con commissioni

L’NCSC riceve regolarmente segnalazioni di annunci immobiliari fraudolenti. Il modus operandi è sempre lo stesso: i truffatori copiano un annuncio e alterano i dati di contatto. Il finto venditore finisce sempre per chiedere al potenziale acquirente o locatario interessato di versare una cauzione o una commissione. Il sedicente venditore spiega poi che non è possibile visitare l’immobile poiché si trova all’estero. L’acquirente o il locatario è quindi costretto a fidarsi senza alcuna garanzia.

Un caso segnalato all’NCSC la scorsa settimana mostra in modo esemplare come i truffatori riescono a ottenere i dati di accesso degli inserzionisti che offrono immobili.

In un’e-mail studiata nei minimi dettagli, i truffatori comunicano all’inserzionista che i dati pubblicati nel portale immobiliare sono errati. L’e-mail contiene un link a un sito web che consenteirebbe di correggere facilmente gli errori. Per apportare le correzioni occorre però inserire il nome utente e la password del portale immobiliare. La pagina web è fasulla e i dati di accesso sono trasmessi direttamente ai malintenzionati. Poco dopo, i dati di contatto dell’annuncio originale vengono contraffatti e i potenziali acquirenti vengono reindirizzati dai truffatori.

Se sospettate intenzioni fraudolente da parte del venditore, interrompete immediatamente la comunicazione e ignorate le e-mail successive.
In caso di danni finanziari, l’NCSC raccomanda di sporgere denuncia alle autorità cantonali di perseguimento penale.
Informate dell’accaduto la piattaforma di annunci, in modo che possa bloccare l’acquirente o il venditore e le relative offerte.
Se avete trasmesso una copia della carta d’identità o del passaporto ai truffatori, segnalate l’accaduto all’ufficio incaricato dell’emissione di questi documenti nel vostro Comune.

«Sono stati appena versati sul Suo conto 414 900 euro»: un messaggio tanto allettante quanto fraudolento

«Sono stati appena versati sul suo conto 414 900 euro»: queste le parole di un SMS inviato a numerose persone in Svizzera la scorsa settimana. In realtà la somma non viene trasferita su un conto esistente, ma su un conto della presunta piattaforma di trading Coinomac. Il messaggio contiene anche le credenziali di accesso al portale.

Se si effettua il login al sito web indicato con i dati di accesso ricevuti, si apre una pagina che conferma il trasferimento della somma. Per accedere al conto fittizio è però necessaria un’ulteriore procedura ai fini della sicurezza. A tale scopo la vittima deve prima scegliere e confermare una nuova password e poi inserire il numero di cellulare, al quale viene inviata una password monouso.

A quel punto la vittima accede al conto e vede effettivamente la presunta somma versata a suo favore. In seguito può addirittura effettuare un prelievo, ma il limite massimo ammonta a 0.0001 bitcoin, pari a poco più di 3 franchi. Al successivo tentativo di prelievo, però, la vittima non può fare più nulla perché nel frattempo è stata attivata una «modalità sicurezza». Per disattivarla ed eseguire altri prelievi è necessario versare 0.026 bitcoin, pari a circa 850 franchi. Si presume che nelle operazioni successive siano addebitate alla vittima commissioni sempre più elevate, mentre non è più posssibile effettuare prelievi.

Ignorate l’SMS e cancellatelo.
Se avete trasferito denaro, sporgete denuncia alle autorità di perseguimento penale.
Diffidate di provvidenziali avvocati che promettono di recuperare il denaro e chiedono il versamento di altre commissioni.